La Lega vuole abbandonare il PNRR: Borghi lancia un appello al governo

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Il senatore della Lega, Claudio Borghi, sollecita una riflessione sull'adesione italiana al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), definendo i prestiti del fondo come 'future eurotasse'. Borghi propone un finanziamento alternativo tramite BTP, suscitando un acceso dibattito politico.

Il dibattito politico italiano si infiamma con la proposta della Lega di abbandonare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Al centro della discussione, le dichiarazioni del senatore Claudio Borghi, che ha lanciato un appello al governo per una seria riflessione sulla partecipazione italiana al programma finanziato dall'Unione Europea.

Secondo Borghi, i prestiti del PNRR rappresentano di fatto “future eurotasse”, un peso eccessivo per l'economia italiana. La sua proposta alternativa? Finanziare gli investimenti previsti dal PNRR tramite l'emissione di Buoni del Tesoro Poliennali (BTP). Sebbene questa opzione comporti un maggiore costo in termini di interessi (circa lo 0,3% in più, secondo le stime di Borghi), il senatore leghista ritiene che la maggiore libertà d'azione e l'assenza di condizionalità europea compensino ampiamente tale onere.

“Pagare lo 0,3 per cento in meno, ma essere condizionati dall'Unione europea, con il rischio di dover pure restituire questi soldi, non ci conviene sotto nessun punto di vista finanziario”, ha affermato Borghi in un intervento al Senato. L'obiettivo, secondo il senatore, è quello di liberarsi dalle condizionalità imposte dall'UE, eliminando i rischi di declassamento del debito pubblico italiano e consentendo al governo di concentrarsi su altre priorità.

L'appello di Borghi non si è limitato ad una semplice critica al PNRR. Il senatore ha rivolto un appello diretto al Ministro per gli Affari europei e il Pnrr, Tommaso Foti: “La ringrazio, ma lei sta facendo un lavoro che secondo me potremmo evitarci”, riferendosi ai negoziati in corso con la Commissione Europea per la rimodulazione del Piano. Borghi ha quindi chiesto una riflessione sul possibile abbandono della parte del PNRR relativa ai prestiti, pur riconoscendo l'importanza della quota a fondo perduto (i grant). Su quest'ultima, ha però avvertito: “Attenti però alle future eurotasse, perché noi diremo sempre di no”.

La proposta di Borghi ha innescato un acceso dibattito politico. Mentre la Lega ribadisce la necessità di una maggiore sovranità economica e una riduzione del peso delle istituzioni europee, le altre forze politiche hanno espresso perplessità, sottolineando i potenziali rischi connessi all'abbandono del PNRR, tra cui la perdita di importanti fondi destinati a riforme e investimenti strategici per il Paese. La discussione, pertanto, è destinata a proseguire, con importanti implicazioni per il futuro dell'Italia e il suo rapporto con l'Unione Europea.

Le dichiarazioni di Borghi aprono un nuovo capitolo nel dibattito sulla partecipazione italiana al PNRR, ponendo in discussione le strategie del governo e le possibili alternative per il finanziamento degli investimenti pubblici. La posizione della Lega, sempre più critica nei confronti dell'Unione Europea, aggiunge un ulteriore elemento di tensione nel panorama politico italiano.

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